"Un arto che non si usa, piano piano, si atrofizza..."
P.Romagnoli
Oggi alla facoltà di agraria c'è stata una bellissima occasione di discussione su un argomento che ci riguarda un pò tutti, ovvero il futuro del nostro ateneo e del nostro corso di laurea in particolare...
Ho provato la stessa sensazione di quando al liceo si facevano le assemblee, in cui pochi si impegnavano davvero per mandare avanti la situazione, mentre gli altri non solo snobbavano le attività dicendo che preferivano studiare o dormire a casa, ma spesso tiravano indietro, lamentandosi se le cose non andavano bene pur non avendo partecipato.
La partecipazione è un punto fondamentale della vita di comunità. Dobbiamo Riuscire a restare uniti e forti per non farci fregare da chi vede l'università come una voce del bilancio e non come una risorsa importante per il futuro del paese.
Caro amico mio, se preferisci che la nostra facoltà divenga privata, fai pure. Io personalmente non voglio un'università dove si discriminano le persone in base al reddito (6000 euro l'anno, secondo le stime, serviranno a pagare le rate; poi bisogna aggiungere libri, treni, affitti, seghe varie ecc..) e che deve seguire le "linee guida" di un azienda che le finanzia. Io mi potrei permettere anche le spese, non senza sacrifici... ma tutte le persone che coltivano il sogno di diventare medico, magari crescendo in condizioni economiche disagiate e cercando il riscatto sociale... CHI SEI TU PER IMPEDIRE ALLA GENTE DI SEGUIRE I SUOI SOGNI?
Per questo dovresti agire... è troppo facile starsene sulla sedia a prendere appunti, col capo basso sui libri, fregandosene di ciò che succede intorno... Noi studiamo per fare del bene in questa società così malata, questo nostro mondo non ha bisogno di "saggi eremiti" ma di persone che si sporcano le mani! CHE HANNO UN ETICA!
Dobbiamo reagire e cercare di aiutare quei nostri compagni che non potrebbero permettersi il salto da pubblico a privato, per mantenere il SAPERE alla portata di tutti e non del MIGLIOR OFFERENTE. Se non lo vuoi fare per te stesso, fallo almeno come gesto di COMPASSIONE, nel senso latino del termine. E non lo dico per interesse personale, ma per l'indignazione che provo di fronte a tanta indifferenza...
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